In ricordo di Daniela, che come Benedetta ha tanto amato la vita, ora insieme, in Colui, che è la fonte della Vita.

La storia di Benedetta Bianchi Porro è una storia vera. Inizia come quella di tutti i bambini.- una casa, una famiglia, la scuola, un'infanzia serena e semplice, appena velata dall'ombra di una lieve menomazione ad una gamba, per i postumi della poliomielite. Poi l'adolescenza porta con sé i primi sintomi del male, che la minerà, conducendola a morire a soli ventisette anni. Comincia così l'avventura che trasforma Benedetta in una creatura eccezionale non solo per la forza e il coraggio dimostrati nella lotta, contro la malattia, ma soprattutto per il messaggio prezioso di umanità, di fraternità, e di amore, vissuto attraverso l'esperienza della sofferenza e del dolore. Le tappe del suo cammino sono state notate con estrema fedeltà, e franchezza, pur nell'essenzialità senza compiacimenti, nelle pagine dei suoi diari, che tenne quasi ininterrottamente dall'età di cinque anni fino ai diciotto. Seguono poi innumerevoli pensieri e lettere, prima scritte di suo pugno e poi dettate alla mamma, rivolte ad amici e conoscenti. Il diario è stato per Benedetta il suo primo amico e confidente segreto. Sappiamo che Benedetta ha sempre rivelato un infantile attaccamento ai suoi diari: li teneva con cura, li ricopiava, li rileggeva. Ecco perché si è voluto riprodurne in, qualche modo la struttura ed il taglio confidenziale in questo libro. Ad accrescere la suggestione e la trasparenza dei suoi pensieri contribuiscono in modo notevole le illustrazioni eseguite dai bambini, di una 1a elementare di Lugo. Nella loro semplicità e, freschezza hanno saputo ridare forma, colore e vita a tanti momenti allegri e tristi, disperati o esaltanti dell'esistenza di Benedetta.

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