IL MEDICO SORDO

Andai allora ad alcune lezioni di varie facoltà e infine, nonostante che molti mi avessero questa estate sconsigliata, decisi per medicina. Anche la mamma, che prima era la più contraria, ora era propensa a medicina! Affrontai il nuovo studio con ardore, avevo sempre sognato di diventare medico: voglio vivere e lottare e sacrificarmi per tutti gli uomini. Lo studio mi assorbe; diedi ai primi di dicembre un colloquio di osteologia e andò bene. (26 gennaio 1954)

Già tanti sogni e tante speranze cominciano a illudere il mio animo. Sono assetata di vita: sarò di nuovo sconfitta? (28 febbraio 1953)

La mia quasi laurea mi è servita solo a diagnosticare me stessa, perché ancora (fino allora) nessuno aveva capito di che si trattasse. (Lett. Natale 1963)

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